Magia Rory McIlroy

A 22 anni il nordirlandese è il nuovo n.1 del golf. Solo Woods aveva fatto meglio. L'infanzia vicino Belfast, una vita di sacrifici per i genitori per pagare le lezioni sul green. Fidanzato con la Wozniacki, Rory è già chiamato "l'uomo da 100 milioni di sterline" di MATTIA CHIUSANO - "Me ne vado a New York, un paio di giorni, per stare insieme a Caroline. Il mio aereo parte stanotte". Sorrisetto compiaciuto, ma modi pacati, e sguardo che sembra allungarsi verso l'ennesimo cronista americano in fondo alla sala che vuole domandargli di quel colpo, di quel putt, di questa vittoria all'Honda Classic, del numero uno al mondo appena conquistato e, perché no, della sua Caroline Wozniacki, che come in un gioco di ruolo ha perso il numero uno del ranking per cederlo al fidanzato. Rory McIlroy il riccioluto, il volto lentigginoso da monello, il figlio della working class che a forza di servire boccali di birra e sturare lavandini finanzia il bambino che diventerà campione, anzi, il numero uno del mondo e si innamorerà, ricambiato, della bionda campionessa di tennis, un po' valchiria un po' bambolona. Insomma, un film, più che una storia di sport, ma tant'è, il golf che sembrava appassito dopo la crisi di Tiger Woods, si rilancia con un giovanissimo tigrotto che all'età di ventidue anni e dieci mesi  -  il più giovane dopo i ventuno anni e mezzo di Woods nel '97  -  arriva in cima ad un movimento che conta decine di milioni di praticanti. E in una congiunzione astrale che capita una volta ogni vent'anni, il nuovo fenomeno ha carte da giocare anche sul fronte mondano: battendo, almeno in questo, il grande Tiger che prima della scappatelle si sposò la babysitter di un giocatore svedese.  Sole, mangrovie e americani benestanti che passeggiano in bermuda. Palm Beach Gardens, Florida, sede dell'Honda Classic. Tutti i migliori del tour Usa, e l'aria frizzante di qualcosa di storico che sta per succedere. McIlroy ha sfiorato la vittoria una settimana prima, al Matchplay Championship. Ma, evento raro ai massimi livelli, il nordirlandese va in testa anche sul temibile campo del Pga National. Sfoderando la naturalezza dello swing e il gioco d'attacco che gli è costato qualche delusione, ma lo ha reso uno dei più amati dal pubblico. All'ultimo giro Rory si presenta con due colpi di vantaggio. Il numero uno è a portata di mano. Il vertice una piacevole consuetudine, com'è lontana l'infanzia a Holywood, borgo di 12 mila abitanti tra Belfast e Bangor in cui le bombe dell'Ira esplodevano ancora nel 2010. Il piccolo Rory tifa Manchester United, uno dei ricordi più nitidi è un gol decisivo di Cantona nella finale di FA Cup '96 col Liverpool. Il padre lavora cento ore a settimana, tre lavori, pulizia dei gabinetti compresa. La madre Rosie fa gli straordinari per la multinazionale 3M. Tutto questo per pagare lezioni, campo e trasferte di Rory, che promette bene e in Italia, a Biella, si rivelerà con la vittoria agli Europei giovanili.  Ricordi lontanissimi, nella mente di un ventiduenne che nel frattempo è diventato famoso e ricco (esperti di marketing lo chiamano "l'uomo da 100 milioni di sterline"). Ancora vivo, semmai, resta l'incubo dell'ultimo Masters, in cui Rory parte per l'ultimo giro con un vantaggio di quattro colpi, completamente dissipato con una serie di mazzate a vuoto tra gli alberi. Ma la risposta è immediata: due mesi dopo diventa il più giovane vincitore dello Us Open dal 1923, con 8 colpi di vantaggio. L'appuntamento col numero uno è solo rimandato, si consuma nel caldo pomeriggio della Florida, quando McIlroy va a conquistare il torneo tenuto saldamente in mano dalle prime battute. Ma la colonna sonora di Palm Beach Gardens sono i boati che raggiungono Rory a cinque buche di distanza, perché là davanti Tiger Woods, accompagnato dal caddie italo-americano Joe LaCava, sta tornando fenomeno, con un 62 finale mai realizzato nell'ultimo giro, nemmeno negli anni d'oro della Tigre. Ed è un avvertimento, proprio nel Rory Day, come se il n.1 fosse solo in prestito. Ma basta guardare la faccia scanzonata di McIlroy, per capire che sarà difficile strappargli il giocattolo.

(06 marzo 2012)