E’ Mcllroy il nuovo re del golf

Rory Mcllroy ha vinto l’Honda Classic a Palm Beach (quinto titolo della carirera) diventando così il nuovo numero uno del golf mondiale. Il 22enne nordirlandese ha scavalcato Luke Donald.

Era un obiettivo a cui puntava da diverso tempo e alla fine la caparbietà è stata premiata. Rory Mcllroy per diventare il nuovo ‘re’ del mondo del golf avrebbe dovuto vincere l’Honda Classic e così è stato. Detronizzando Luke Donald, il 22enne nordirlandese è diventato così il 16esimo numero uno da quando è stato istituito il ranking nel 1986, il quarto negli ultimi 16 mesi, ovvero da quando Woods ha abdicato dopo un vero e proprio regno durato 5 anni. Lo statunitense è stato il più giovane numero uno della storia con i suoi 21 anni nel 1997 a margine dello US Open mentre Mcllory è il secondo in questa speciale classifica. Ha chiuso con un ultimo giro da 69 salvandosi in più di un’occasione da situazioni insidiose come il par ottenuto alla 14esima buca dopo essere uscito sano e salvo dal rough e altri due par strappati dopo essere finito nel bunker.

Infine il putt corto alla 18 gli ha dato la gioia più grande. 268 colpi totali, 12 sotto il par e un successo (il quinto in carriera di cui 3 tornei del Pga Tour) che Tiger Woods gli ha cercato di negare fino alla fine. L’ex numero uno del golf ha terminato in 62 (miglior risultato per lui in carriera in un ultimo giro di un torneo) con due eagle facendo segnare la sua migliore prestazione dal Tour Championship del 2009 quando arrivò secondo. In sua compagnia, a due colpi dal vincitore, c’è anche Tom Gillis che ha realizzato un birdie all’ultima buca.

Mcllroy, che ha concluso un torneo fuori dai primi cinque solamente una volta dal PGA Championship dello scorso agosto, è volato il prima possibile a New York per festeggiare questo momento con la sua ragazza, Caroline Wozniacki. Strano il destino. Lui in totale ascesa che diventa il nuovo numero uno del mondo, lei in un momento totalmente opposto in cui ha perso il primo posto nel ranking wta ai danni di Viktoria Azarenka.



Alessandro LETTIERI / Eurosport